ISA non è una bella donna che accarezzerà i “sogni fiscali” dei contribuenti, ISA significa Indici Sintetici di Affidabilità e forse accarezzerà gli incubi… ancora non lo sappiamo.
Come sempre l’Agenzia delle Entrate si distingue per la fantasia dei nomi, per lo più femminili, (ELIDE – F24 ELementi IDentificativi, SIRIA – Servizio Internet Registrazione Irpef e Addizionali, IRIS – Immobili uso abitativo Registrazione dei contratti di locazione Imposte di registro e di bollo Sistema semplificato), poi chissà perché, Serpico, programma di controllo a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria, ricorda un poliziotto degli anni ‘70/80. Per gli “anzianotti” come me, sarà un revival.
Ad ogni buon conto ora arrivano gli ISA.
La riunione della Commissione degli Esperti – Nella riunione del giorno 7 marzo 2017, sono stati presentati agli esperti Gli Indici Sintetici di Affidabilità. Si tratta di una nuova metodologia statistico-economica, sostitutiva degli studi di settore, che stabilirà, in base ai comportamenti fiscali dei contribuenti, il grado di affidabilità/compliance su una scala da 1 a 10. Nella pratica si parlerà di “pagella del contribuente” (e per questa espressione devo ringraziare la collega Sandra Pennacini), infatti, in funzione di “voti” più o meno belli, lo stesso contribuente potrà godere di maggiori o minori vantaggi fiscali. Fino all’anno d’imposta 2016 si avrà a che fare con gli studi di settore, poi l’ingresso degli ISA.
Dal 2018, attraverso gli ISA, dovrebbe prendere vita un rapporto completamente nuovo tra Fisco e contribuenti, che consentirà a imprese e professionisti di verificare, con maggiore trasparenza, la correttezza della loro condotta fiscale. Ciò almeno a detta dell’Agenzia.
I vantaggi per i contribuenti affidabili – Per gli “affidabili” sono previsti significativi trattamenti di favore, consistenti anche nell’esclusione o nella riduzione dei termini per gli accertamenti.
I primi 70 Isa dovrebbero essere approvati entro il prossimo dicembre e i restanti 80 per il 2018.